sabato 28 gennaio 2012

Fiaba e disegno da colorare: L'uomo dal cuore di ghiaccio

C'era una volta, in un tempo lontano, ma forse non così lontano...
un uomo con il cuore di ghiaccio. Nessuno conosceva le sue origini, dove fosse nato, da chi e in quale paese, ma tutti avevano paura di lui.
Chi aveva la sfortuna di incontrarlo rischiava di ritrovarsi con il cuore gelido e, vi assicuro, non era per niente bello. L'uomo viveva in un castello freddo e ombroso, dentro una cupa foresta. Nessuno osava avventurarsi là dentro e ai bambini era categoricamente proibito anche solo avvicinarsi al limitare della foresta per il rischio di esserne risucchiati.
L'uomo col cuore di ghiaccio era incapace di provare emozioni, viveva per se stesso e per niente altro, non sapeva chiedere scusa, e si divertiva a ferire la gente con terribili parole che, dalle sue labra, uscivano con fredde folate di gelo.
Quando i bambini lo vedevano arrivare in città correvano più veloci del vento e della luce per non sentire le sue parole, ma se qualcuno di loro era più sprovveduto da non accorgersi del suo arrivo, o più lento nella corsa, rischiava di essere raggiunto dalla folata di gelo che entrava impietosa dentro di lui rendendo di ghiaccio ogni emozione che incontrava. Alcuni riuscivano a guarire con le cure pazienti e amorevoli di mamma e papà, altri non ce la facevano purtroppo e diventavano a loro volta adulti col cuore di ghiaccio con grandissimo dispiacere di chi gli voleva bene. Quei bambini sfortunati, una volta cresciuti, andavano a vivere nel castello dentro la cupa foresta e non ritornavano mai più.
L'uomo col cuore di ghiaccio, quando veniva in città, si dirigeva deciso verso il luogo dove c'erano di solito più bambini, in estate, al parchetto dei giochi, in inverno, presso la pista di pattinaggio. Si divertiva molto a vedere il terrore nei loro occhi e quando riusciva a raggiungerne il cuore tornava sogghignando nel suo castello. Non crediate che fosse felice per ciò che aveva fatto, lui non conosceva emozioni, di nessun tipo.
Un giorno dopo aver lanciato il suo gelido fiato con terribili parole verso una bambina che pattinava felice sul ghiaccio e che non si era accorta del suo arrivo, accadde qualcosa di imprevedibile. Le parole fredde rimbalzarono sulla bambina, che non poteva sentirle perché fin dalla nascita aveva un problema all'udito. Per di più quel giorno indossava le cuffie scaldaorecchie, ecco perché non si era accorta del suo arrivo e perché non sentì nulla di quanto stava dicendo l'uomo.
Quel gelido fiato tornò indietro verso l'uomo che l'aveva lanciato e gli entrò dentro come un vortice trasformandolo in una statua di ghiaccio. Il suo cuore restò immobile, imprigionato là dentro, incapace di liberarsi ed ebbe tempo fino alla primavera successiva per capire quanto male aveva compiuto in tutti quegli anni, ma non gli servì a nulla scoprirlo perché quando il sole infine lo scaldò, statua e cuore si squagliarono trasformandosi in acqua.

Colora la bambina che pattina sul ghiaccio e crea, con la tecnica del collage, le cuffie scaldaorecchie.

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