sabato 12 marzo 2011

Echino vince al Milionario. Intervista dei bambini della scuola primaria di Premia


Domese in TV “i soldi serviranno per un parco acquatico stellare”
ECHINO VINCE AL “MILIONARIO”
Il simpaticissimo Echino vince 1 milione di euro da Gerry Scotti

DOMODOSSOLA: Stamani siamo andati a intervistare in una famosa cartoleria della città il popolarissimo Echino che venerdì scorso ha vinto 1 milione di euro alla seguitissima trasmissione televisiva “Il Milionario”condotto da Gerry Scotti .
COME TI SEI SENTITO DOPO LA VINCITA DI QUELLA GRANDE CIFRA?
Ero talmente felice che continuavo a fare capriole, e Gerry Scotti ha perso
10 kg per cercare di fermarmi.
SONO STATE FACILI LE DOMANDE?
Per me che vivo in cartoleria e ogni giorno mangio almeno 5 libri, è stato uno spasso arrivare fino al traguardo finale!!
COME IMPIEGHERAI LA TUA VINCITA? Ho in mente un grandioso progetto: farò costruire un stellare parco giochi acquatico; sarà posizionato nella piana di Villadossola e avrà 10 piscine olimpioniche per far imparare a nuotare tutti i bambini ossolani, 3 palestre di arrampicata che termineranno in uno scivolo d’acqua calda,  
4 trampolini per tuffarsi in vasche profonde 10m , con delfini che aiuteranno a tornare a galla e 12 scivoli girevoli e musicali per i bambini più piccoli.
BEL PROGETTO!
Beh! D’altronde …Io sono Echino e adoro ogni bambino!”

Filastrocca di carnevale dei bambini della scuola primaria di Premia (VB)

Sì, lo so sono in ritardo, ma non posso arrivare dappertutto, perciò cuccatevi questa filastrocca di carnevale anche se siamo già in quaresima.

FILASTROCCA DI CARNEVALE

A carnevale ogni
scherzo vale
dice la montagna
alla luna, mentre
la solletica con una piuma…
A carnevale ogni
scherzo vale
dice la maestra
allo studente, mentre
si gratta un dente…
A carnevale ogni
scherzo vale
dice il gufo
alla civetta, mentre
vanno in motocaretta…
A carnevale ogni
scherzo vale
dice il sugo
al maccherone, mentre
giocano a pallone…
A carnevale ogni
scherzo vale
dice il formaggio
alla pera mentre
aspettano la
corriera…
A carnevale ogni
scherzo vale
dice la sedia al tavolino
mentre bevono
un bianchino…
A carnevale ogni
scherzo vale
dice il giornalista
all’ automobilista
che è uscito di pista...
A carnevale ogni
scherzo vale
dice Echino a
Gerri Scotti:
non mangiare
i miei biscotti !”…
A carnevale ogni
scherzo vale
dice il pallone al
calciatore:”non aspettare
dieci ore !”…
A carnevale ogni
scherzo vale
dice la matita al
pennarello mentre
camminano sotto
l’ombrello.

martedì 8 marzo 2011

Filastrocca Quanta voglia di... (8marzo - festa della donna)

Cari bambini, questa poesiola è forse un po' cruda e difficile da capire, leggetela insieme a mamma o papà, o con i vostri insegnanti e fatevi aiutare a comprendere. L'ho scritta tempo fa, ma mi sembrava adatta per questa occasione. Una capriolina affettuosa a tutti voi. Echino

Quanta voglia di...


Quanta voglia di pace
Di un grido che tace
Di preziosi silenzi
Senza più lamenti.
Le donne picchiate, recluse, bruciate
Le bambine usate, comprate, stuprate
Implorano pace.
E quel bimbo nel ventre
Che non sa niente
Del ghigno invadente
Di un uomo indecente
Che il futuro ha squassato
Ad un sogno violato.
Quanta voglia di pace
Di un urlo che tace
Di preziosi momenti
Senza più tormenti.
E di un ragazzino, che gioca in un prato
Perché nessuno lo ha trasformato
In un vigliacco soldato.

lunedì 7 marzo 2011

La bisnonna Cristina - 8 marzo festa della donna -

Cari bambini, domani è l'otto di marzo, la festa della donna e ho pensato di raccontarvi di una donna molto speciale, la mia bisnonna Cristina.

La vedete qui, in questa foto color seppia, circondata da tanti bimbetti tra i quali c'è anche il mio nonno Virgilio, papà della mia mamma. Vedi a volte il destino?? La nonna Adri ancora non era nata e il suo futuro marito già aveva fatto la conoscenza della donna che sarebbe poi diventata, molti anni dopo, sua suocera. Buffo vero?
La bisnonna qui era poco più di una giovinetta e faceva la maestra d'asilo, poi ha sposato il bisnonno Giacomo e sono nate la mia nonna Adri e sua sorella.
Era una donna davvero speciale, una psicologa con la terza elementare. Sì, perché ai suoi tempi non si poteva andare a scuola tanto a lungo, non tutti almeno lo potevano fare, in modo particolare le donne. Ma lei sapeva ascoltare la gente, leggere nel loro pensiero e quando parlava lo faceva con dolcezza e determinazione, andando a colpire esattamente là dove serviva. E così ti trovavi con in mano le risposte che nessuno ti aveva dato, ma soprattutto, senza nemmeno avere chiesto perché. Per i bambini era un disastro, la mamma mi racconta che le bugie con la bisnonna avevano le gambe cortissime. C'era ovviamente anche il rovescio della medaglia ed era molto positivo, perché lei non sgridava mai nessuno, bastava una sua occhiata per capire di aver fatto una monelleria e per chiedere scusa e poi diceva: "Ma sì, lo so che non hai fatto apposta e so che non lo rifarai mai più!"
E chi mai si sarebbe sognato di ripetere una qualsiasi birichinata sapendo di essere scoperto ancor prima di averla pensata??
Potevi andare a trovarla a qualsiasi ora, la porta della sua casa era sempre aperta e quando entravi ti sorrideva e ti chiedeva: "Hai fame?" Magari lei e il bisnonno avevano già cenato e lavato i piatti, ma se rispondevi di sì, cascasse il mondo ti preparava qualcosa da mangiare. 
La sera si sdraiava sul divano rosso con una copertina di lana e la bouillotte per guardare la tv e cominciava il rito lento delle forcine. Sì, perché la bisnonna aveva lo chignone e per tenerlo fermo sulla testa lo riempiva di mollette e forcine. La mia mamma amava far parte di questo rito, me lo racconta sempre, saltava sul divano insieme alla sua nonna e cominciava a frugarle tra i capelli bianchi e poi le passava le forcine una ad una. Terminata la raccolta si accoccolava vicino a lei ed era la nonna a quel punto che le carezzava i capelli, finché la mia mamma, cullata dal tepore della boulle e dal profumo dolciastro e morbido del corpo della nonna  si addormentava tra le sue braccia. 
La bisnonna Cristina aveva la pelle liscia e morbida come una pesca appena colta, profumata e riscaldata dai raggi del sole. Credo che il bisnonno ne restò folgorato, infatti diceva sempre di aver sposato la ragazza più bella del paese, a ottant'anni ancora le portava dei mazzi di fiori per il suo compleanno e le serviva il caffè caldo nel letto tutte le mattine.
Nella foto qui sopra vedete la bisnonna Cristina insieme al bisnonno Giacomo e alle loro nipotine. Quella in mezzo, la più disordinata, è la mia mamma.  Lei non lo ammetterà mai, ma secondo me aveva appena finito di fare le capriole nei prati quando è stata scattata questa foto...

domenica 6 marzo 2011

Filastrocca: C'è posta per me??? :-D


Cari, gentilissimi, bambini
attendo i vostri disegnini.
Una filastrocca avete in mente?
Scrivetela immediatamente!
Una fiaba vi è scappata?
Perché non mi è arrivata?
Forza mamme, dai papà
io aspetto qui, quo e qua:
una storia divertente,
una favola da niente,
un gioco di parole
una foto della prole.
Su, bambini, fantasia
che la noia porta via!!

Le filastrocche del Gattino Marroncino

L’OMINO BISLACCO

Pallino Pinko
e Pinko Pallino
videro un giorno
per strada un omino,
che se ne andava
a spasso bel bello, 
assai disinvolto
con più d’un cappello:
uno era verde, 
l’altro arancione
e quello più grande
giallo limone.
Portava tre giacche
e tre pantaloni
con su cuciti
mille bottoni.
Infine le scarpe,
tre numeri in più,
con punta allungata,
rivolta all’insù.
Disse Pallino:
“Ma quant’è strano!
Di certo quel tale
verrà da lontano”.
Pinko rispose:
“Forse è così,
ma sia come sia,
finiamola qui”. 

(Ivana Marangon . Il gattino marroncino)


IL COSACCO COL COLBACCO

Il cosacco col colbacco
al mulino porta un sacco
di frumento con l’intento 
di trovare domattina 
macinata la farina 
cotto il pane dentro al forno
con l’arrosto ed il contorno
dolci e frutta a volontà...
Che sia vero? Non si sa!...

(Ivana Marangon . Il gattino marroncino)


TRA I VERDI PRATI

Tra i verdi prati in fiore,
brucando l’erba menta,
la mucca Biancastella
seguiva molto attenta

i giochi spensierati
di Nino, il vitellino,
che con la campanella
chiamava l’agnellino

a correre e a saltare
di qua dello steccato
prendendo la rincorsa
per poi riprender fiato.

(Ivana Marangon . Il gattino marroncino)