lunedì 7 marzo 2011

La bisnonna Cristina - 8 marzo festa della donna -

Cari bambini, domani è l'otto di marzo, la festa della donna e ho pensato di raccontarvi di una donna molto speciale, la mia bisnonna Cristina.

La vedete qui, in questa foto color seppia, circondata da tanti bimbetti tra i quali c'è anche il mio nonno Virgilio, papà della mia mamma. Vedi a volte il destino?? La nonna Adri ancora non era nata e il suo futuro marito già aveva fatto la conoscenza della donna che sarebbe poi diventata, molti anni dopo, sua suocera. Buffo vero?
La bisnonna qui era poco più di una giovinetta e faceva la maestra d'asilo, poi ha sposato il bisnonno Giacomo e sono nate la mia nonna Adri e sua sorella.
Era una donna davvero speciale, una psicologa con la terza elementare. Sì, perché ai suoi tempi non si poteva andare a scuola tanto a lungo, non tutti almeno lo potevano fare, in modo particolare le donne. Ma lei sapeva ascoltare la gente, leggere nel loro pensiero e quando parlava lo faceva con dolcezza e determinazione, andando a colpire esattamente là dove serviva. E così ti trovavi con in mano le risposte che nessuno ti aveva dato, ma soprattutto, senza nemmeno avere chiesto perché. Per i bambini era un disastro, la mamma mi racconta che le bugie con la bisnonna avevano le gambe cortissime. C'era ovviamente anche il rovescio della medaglia ed era molto positivo, perché lei non sgridava mai nessuno, bastava una sua occhiata per capire di aver fatto una monelleria e per chiedere scusa e poi diceva: "Ma sì, lo so che non hai fatto apposta e so che non lo rifarai mai più!"
E chi mai si sarebbe sognato di ripetere una qualsiasi birichinata sapendo di essere scoperto ancor prima di averla pensata??
Potevi andare a trovarla a qualsiasi ora, la porta della sua casa era sempre aperta e quando entravi ti sorrideva e ti chiedeva: "Hai fame?" Magari lei e il bisnonno avevano già cenato e lavato i piatti, ma se rispondevi di sì, cascasse il mondo ti preparava qualcosa da mangiare. 
La sera si sdraiava sul divano rosso con una copertina di lana e la bouillotte per guardare la tv e cominciava il rito lento delle forcine. Sì, perché la bisnonna aveva lo chignone e per tenerlo fermo sulla testa lo riempiva di mollette e forcine. La mia mamma amava far parte di questo rito, me lo racconta sempre, saltava sul divano insieme alla sua nonna e cominciava a frugarle tra i capelli bianchi e poi le passava le forcine una ad una. Terminata la raccolta si accoccolava vicino a lei ed era la nonna a quel punto che le carezzava i capelli, finché la mia mamma, cullata dal tepore della boulle e dal profumo dolciastro e morbido del corpo della nonna  si addormentava tra le sue braccia. 
La bisnonna Cristina aveva la pelle liscia e morbida come una pesca appena colta, profumata e riscaldata dai raggi del sole. Credo che il bisnonno ne restò folgorato, infatti diceva sempre di aver sposato la ragazza più bella del paese, a ottant'anni ancora le portava dei mazzi di fiori per il suo compleanno e le serviva il caffè caldo nel letto tutte le mattine.
Nella foto qui sopra vedete la bisnonna Cristina insieme al bisnonno Giacomo e alle loro nipotine. Quella in mezzo, la più disordinata, è la mia mamma.  Lei non lo ammetterà mai, ma secondo me aveva appena finito di fare le capriole nei prati quando è stata scattata questa foto...

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