La castagna dispettosa.
C'era una volta,
In genere le castagne sono molto gentili e dolci, ma non quella della nostra storia.
Moretta, la castagna monella, faceva dispetti proprio a tutti.
Cominciò dal suo riccio, quando ancora era appeso all'albero, il maestoso castagno del bosco. Era così irrequieta, quella piccola castagna, che cominciò a dare spinte e spinte, finché riuscì a far dondolare paurosamente il riccio sul ramo.
“Smettila!” gridava lui, “Ho paura di cadere, non sei ancora abbastanza matura.” Ma lei imperterrita continuò finché il riccio non riuscì più a tenere la presa e si staccò dal ramo, cadendo rovinosamente a terra.
“Sei contenta ora?” chiese il riccio infuriato.
Moretta non rispose nemmeno, spinse forte con entrambe i piedi e aprì un varco nel riccio per uscire in tutta fretta.
“Ma sì, vattene via, dispettosa di una castagna! Non sentirò certo la tua mancanza!” disse il riccio. Lei alzò le spalle indifferente e se ne andò.
Incontrò una foglia che, vedendola così piccola e sola, si intenerì e cercando di proteggerla la abbracciò. Ma Moretta non amava gli abbracci e con uno strattone si liberò da quella stretta e scappò via.
“Che impertinente sei!” le urlò la foglia infastidita, ma la piccola castagna non la ascoltò nemmeno e continuò per la sua strada.
Incontrò un funghetto proprio quando stava per arrivare un temporale autunnale. Lui gentile si offrì di darle riparo, i funghi, si sa, sono amorevoli. Ma Moretta non sapeva che farsene delle gentilezze degli altri, scrollò le spalle e se ne andò. Restò per ore sotto la pioggia battente pur di non avere nulla a che fare con il funghetto.
Lui la guardava bagnarsi e pensava che era proprio una castagna strana, molto diversa da tutte quelle che aveva conosciuto nella sua vita.
Finito il temporale, Moretta rotolava di qua e di là per asciugarsi e finì così lungo il sentiero.
Una vecchietta che passava di lì con un sacchetto di plastica la vide e pensò: Eccone un'altra! È un po' piccola ma cotta sul fuoco sarà comunque buonissima! Prese la castagna nella mano e la infilò nel sacchetto.
Una vecchietta che passava di lì con un sacchetto di plastica la vide e pensò: Eccone un'altra! È un po' piccola ma cotta sul fuoco sarà comunque buonissima! Prese la castagna nella mano e la infilò nel sacchetto.
Moretta era furiosa. Lei che era scappata da tutto e da tutti si ritrovava ora in mezzo a tante altre castagne che la spingevano e la schicciavano dentro il sacchetto stretto.
Giunta a casa la vecchietta mise le castagne dentro una padella piena di fori e poi la posò sul fuoco, intanto si versava dentro una tazza del buon latte freddo.
Moretta era davvero arrabbiata e decise di fare l'ultimo dispetto.
Piuttosto che lasciarsi mangiare, fece un bel botto e scoppiò, lanciando buccia, pelle e polpa di castagna per tutta la padella e il camino.
Piuttosto che lasciarsi mangiare, fece un bel botto e scoppiò, lanciando buccia, pelle e polpa di castagna per tutta la padella e il camino.
La vecchietta sentito il colpo si spaventò, ma poi disse tra sé: “Sarà stata una castagna dispettosa!”
Bellissima la fiaba... mi immagino come si saranno divertiti i bambini in questo bellissimo laboratorio!!!
RispondiEliminaTante serene giornate
nonnAnna
Grazie nonna Anna!! Smack!
RispondiEliminaEchinooo....ma che meraviglia di racconto...lo ricopio e la prossima settimana sarà una delle letture sull'autunno da far ascoltare ai miei piccoli cuccioli di prima, l'altro bel racconto è quello della fogliolina di nonna Anna...
RispondiEliminaMi piace anche il disegno di Echino sul fungo, l'acrostico,la filastrocca ...ehmm...TUTTO eheheh....ma senti un po' il tuo giornale...il giornale di Echino, come si reperiscono le sue copie?? :-)
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RispondiEliminaBellissima storia, l'ho letta al mio bimbo di 8 anni, devo dire che gli è piaciuta molto, complimenti!
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