martedì 15 marzo 2011

Il prezzo della dignità

Ciao bambini,
oggi vi racconto una storia e ve la scrivo con la penna blu, così si legge meglio. 
Ero in coda con la mia mamma alla cassa del supermercato quando abbiamo visto una mamma prendere due dolcetti e chiedere al suo bambino se ne voleva uno. Io ho pensato: ma guarda che gentile, nemmeno glielo ha chiesto il bimbo, non aveva fatto manco mezzo capriccio; avercene di mamme così! Che ne pensate?
Il bimbo un po' annoiato gira il dolcetto tra le mani, ma nel tempo che gli altri signori alla cassa pagano, lui se l'è pappato tutto. Allora la mamma gli dice di mettere l'altro sul rullo che lo devono pagare e intanto ne agguanta un terzo e lo appoggia insieme all'altro. Poi dice al bimbo: "Dopo andiamo sul cavallino?"
E a me vien proprio da pensare: quasi quasi faccio cambio, prendo quella mamma lì e do al bambino la mia!
La signora paga, guardando per aria con indifferenza, saluta e se ne va.
Davanti a noi ci sono altre due persone. Arrivati alla cassa la mia di mamma chiede alla commessa: "Scusi, so che non sono affari miei, ma la signora col bambino quanti dolcetti ha pagato?"
"Due" risponde la commessa. 
Mamma si volta verso di me e mi dice: "Vedi Echino, la dignità non è una materia che ti insegnano le maestre tra i banchi di scuola. La dignità te la insegna tua madre in coda al supermercato e ha il prezzo di un dolcetto!"

6 commenti:

  1. IO AGGIUNGEREI CHE LE MAMME DOVREBBERO ANCHE INSEGNARE L'ONESTA'! TU SI CHE SEI FORTUNATO ECHINO AD AVERE LA MAMMA CHE HAI! UN BACIO. BARBARA P.

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  2. Ciao Barbara, dignità e onestà vanno insieme a far la spesa, non credi?? :-D
    Un bacio e una capriolina per te.

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  3. Echino, la tua mamma tienitela stretta!
    mgnfcvntqttr

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  4. Echino mi ha invitata a portare qui il racconto di zio Gino
    allora.......
    mio zio Gino era un bimbino di tre anni.
    Un giorno era in negozio con la sua mamma.
    Erano bellissimi i negozi una volta, sacchetti da tutte le parti con noci, nocciole e castagne.
    Comunque zio Gino quel giorno prende tre castagne... e se le mette in tasca. Quando tornano a casa la nonna le vede, apriti cielo!!!!!!!!!
    Chi ti ha dato le castagne?????
    .....nessuno, le ho prese nel sacco....
    Risposta decisamente sbagliata!!!!!!!!!!!! Zio Gino non finisce la frase il suo orecchio è nella mano di nonna, che lo porta in negozio.
    Restituisci le castagne e chiedi scusa.
    Zio Gino in lacrime, l'orecchio era rosso, ma la vergogna gli faceva male ancora di più. Restituì le castagne e chiese scusa.
    La signora Rosetta, la proprietaria del negozio era molto dispiaciuta per lo zio Gino, prese un sacchetto vi mise una bella manciata di castagne e gliele regalò. La nonna non voleva, ma Rosetta disse: queste Gino le ha meritate, perchè ha chiesto scusa e sono sicura che non prenderà mai più niente.
    E così fu, figurati la nonna quando tirava le orecchie faceva proprio male!!!!!!!!!!
    Q uesto racconto bastò di lezione anche per mamma e zia Maria, si fidarono ciecamente!!!!!!
    cra cra Elvira

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  5. Grazie Elvi!!! Mi piace tantissimo questa storia. :-D

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