martedì 1 marzo 2011

Una letterina per gli insegnanti.

Cari insegnanti,
se, quando uscite da scuola, avete la sensazione di non aver trasmesso solo una conoscenza, ma di aver condiviso un'emozione, di aver sorriso tanto, o riso insieme ai vostri alunni e non dei vostri alunni. Se almeno una volta vi è scappata una carezza, un buffetto, o una pacca affettuosa sulla spalla di un allievo. Se vi sono venuti gli occhi lucidi, ascoltando una loro storia....
Allora avete fatto un buon lavoro.

Distintissimamente vostro...
Echino

6 commenti:

  1. caro Echino,
    la sensazione più forte che provo ultimamente è quella "sarà stato abbastanza?" Mi riferisco alla fame di cose certe che i nostri bambini esprimono, bisogno di regole condivise e coerenti, di adulti che, invece di proiettare loro stessi sui figli, li considerano individui speciali con bisogni ed aspirazioni proprie. Un bisogno di capire i ruoli generazionali così spesso confusi, con genitori che giocano da soli ai video game e dicono, di fronte ad un libro di fiabe, "sono troppo stanco e poi te lo legge la maestra..."Io non lo so se "sono abbastanza", so che ci provo tutti i gio
    rni e che sento ancora come gratificante il mio lavoro!

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  2. Caro anonimo, direi che questo è un ottimo punto di partenza, ma solo perché gli arrivi non mi piacciono molto. Porsi tutti i giorni delle domande, mettere il punto di domanda e non quello esclamativo dopo la parola abbastanza, mettersi sempre in discussione, non fa di noi degli esseri perfetti, ma di certo ci aiuta ad essere migliori.
    Noi bambini non abbiamo bisogni di adulti perfetti, anzi, quelli ci fanno un po' paura, abbiamo però tanto bisogno di adulti migliori.
    Buon lavoro!!! :-D
    Echino

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  3. caro Echino, sono un'insegnante e tutti i giorni, anche in questi giorni bui della nostra società, dicevo tutti i giorni che arrivo nella mia scuola penso sempre... meno male che ci sono i ragazzi!
    Loro sono incolpevoli, siamo noi che abbiamo sbagliato molto, ma spero con il mio lavoro di riuscire a capirli e ad aiutarli a crescere nel modo giusto e sano che meritano.

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  4. Io non sono un'insegnante Echino ma una mamma. Una mamma che tante volte ha visto tornare a casa i figli felici perchè avevano ricevuto un sorriso o condiviso un'emozione... e tante volte no, e l'avrebbero desiderato, oppure sono stati umiliati o feriti. Gli insegnanti sono tanti e molto diversi e quando tutt'insieme ne incontri tanti del secondo tipo è triste...

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  5. Caro Echino, l'incoraggiamento è tutto, ma spesso hai dei genitori che pretendono troppo dai propri figli per giunta senza dare. Spesso sentiamo dire : - Sono contenta/o di voi, maestre.
    Non si domandano se noi siamo contente di loro, perché sia chiaro: se noi siamo contente dei genitori!!
    Celo Vaccari

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  6. Purtroppo gli insegnanti, così come i genitori, capitano, non si scelgono. Il genitore però dura tutta una vita e se fa danni, continuerà all'infinito. Gli insegnanti al contrario si possono almeno cambiare, quando sono troppo deleteri.
    Cercate però di non farvi la guerra tra genitori e insegnanti, ricordatevi sempre che nel mezzo ci siamo noi bambini.

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