lunedì 20 maggio 2013

Il Salone del Libro di Torino 2013

Ho imparato tantissime lezioni in questi quattro giorni a Torino: ho seguito conferenze, incontrato amici, conosciuto gente nuova, creato contatti... insomma come ogni esperienza, anche questa mi ha fatto un po' crescere. Per questo motivo ve la voglio raccontare, per capitoli.

I capitolo
Della serie: come ricevono i regali i Vip e la gente comune?

La mie giornate al Salone del Libro sono state una serie di casualità, incontri e tanto divertimento. 
Nel giro di pochi giorni ho regalato il mio giornale a: Paolo Crepet, all'Assessora Pugliese alla Cultura Godelli, al Ministro Bray ai Beni Culturali, a Don Ciotti, a Luciana Littizzetto, ad Alberto Fortis, a Serena Dandini e alle sue splendide amiche e poi a tante persone comuni. Trovo siano molto interessanti le loro reazioni... state a sentire.
Aggiungi didascalia
Paolo Crepet era circondato da una nuvola carica come un temporale di giornalisti e avvicinarlo non è stato semplicissimo, quando si è ritrovato il mio giornale tra le mani ha tuonato con la sua voce che sembrava un rullo di tamburo: Cos'è? 
Io timidamente ho risposto: Un giornale per ragazzini, le piacerà! ma lui era già lontano come un re con la sua corte. Ho pensato, strano che un uomo così sicuro di sé e pieno di certezze sia diffidente nell'accettare qualcosa. Ma chi sono io per psicanalizzare uno psichiatra?
L'Assessora è stata molto cordiale e abbiamo scambiato due parole, la politica è così, non si esime dall'ascolto, impossibile sapere quanto siano in realtà interessati.
Il Ministro, pur di fretta, ha sorriso e mi ha stretto la mano ringraziando. Speriamo abbia capito di avere in mano un bene culturale di alto pregio. :-)
Don Ciotti girava tranquillamente tra gli stand in compagnia di due persone, i nostri occhi si incontrano, io sorrido e lui: Buongiorno e buon lavoro! Allora mi avvicino e dico: Mi scusi, ma vorrei regalarle una copia del mio giornale per la sua gentilezza nell'augurarmi buon lavoro. Lui mi guarda e dice: Sai perché l'ho fatto? In mezzo a tanti musi lunghi il tuo sorriso era bellissimo!
La Littizzetto è una vera star e avvicinarla non è semplice, la TV crea questi effetti collaterali non di poco conto, purtroppo. Ma a quel punto ero ormai diventato un segugio e, individuata la porta di sicurezza dalla quale ho immaginato potesse uscire alla fine della presentazione, sono corso fuori dalla porta, ho girato intorno alla sala e l'ho aspettata e prima ancora che i giornalisti la accerchiassero le ho allungato il mio giornale dicendo ad alta voce (per quel che potevo, si intende): Luciana, un regalo per lei! Lo ha preso, forse senza capire bene da dove arrivasse, ha sorriso stranita ma ha risposto con uno squillo di voce: Grazie!
Fortis è un ossolano come me, anche lui nato nella città che nessuno ha mai visto, ma che tutti conoscono per la D di Domodossola. L'ho incontrato per caso in giro per gli stand, noi montanari non ce la tiriamo troppo, siamo gente dal passo lungo e fiato corto, abituati alle salite. Mi sono fermato alla serata di musica e racconti sulla storia del Rock, con Ezio Guaitamacchi, Gianni Biondillo e Alberto.
Alla fine mi sono avvicinato e gli ho detto: Da ossolano a ossolano, non posso non regalarti il mio giornale, siamo anche amici su fb. Mi ha ringraziato e si è ricordato della nostra amicizia. Che soddisfazione! :-)
Per assistere alla presentazione del libro di Serena Dandini sono rimasto in coda per tre quarti d'ora, dopo una giornata di fiera le gambe facevano giacomo giacomo dalla stanchezza, ma ne è valsa la pena.
Dieci donne vestite di nero, con un simbolo rosso sugli abiti, hanno letto dieci racconti toccanti, ironici e intensi. Erano: Daria Bignardi, Lella Costa, Concita De Gregorio, Chiara Gamberale, Maura Misiti, Germana Pasquero, Barbara Stefanelli.
A fine spettacolo, mentre il teatro piano piano si svuotava delle mille persone che lo avevano riempito, mi sono avvicinato al palco per chiedere ad un ragazzo del servizio d'ordine di dare i miei giornali alle signore, mi ha fatto un cenno con la mano, mi sono voltato e ho visto Serena che si avvicinava a me, si è anche abbassata per sentire la mia voce da sotto il palco. Le ho detto: Posso regalare a lei e alle sue nove amiche questo giornale? Ancora è  molto piccolo, lo so, ma noi cerchiamo di educarli fin da bambini.
Lei mi ha sorriso e mi ha preso la mano ringraziandomi.
Roberto Saviano invece è stato irraggiungibile, ho provato a chiedere a un carabiniere di dargli il mio giornale ma mi ha risposto severo che non poteva. Peccato perché secondo me gli sarebbe piaciuto e mi spiace che se lo sia perso. Ma chissà, magari ci saranno altre occasioni.
Ieri, che era per me l'ultimo giorno, ho regalato alcune copie omaggio a ragazzini e persone della porta accanto. I bimbi sono in genere curiosi e ricevono i regali con gratitudine, molti sono giustamente sospettosi e non si azzardano a prendere qualcosa in mano finché non hanno il benestare dei genitori, ma poi sorridono contenti mentre camminano sfogliandolo, peccato che spesso si dimentichino di ringraziare con la voce, ma lo fanno con gli occhi. Maestre e bibliotecarie erano felicissime di riceverlo in dono, mi hanno riempito di complimenti, la mia autostima è arrivata alle stelle. La loro gioia era tanta e inversamente proporzionale alle poche risorse destinate a scuola e biblioteche. Alcuni genitori portavano i bimbi a chiedere il giornale, altri li allontanavano con diffidenza e un NO grazie! seccato, prima ancora di capire che era un omaggio. 
Eh, sì... anche il modo in cui ricevi un regalo parla di te e ti cataloga in qualche modo, che tu sia famoso o sconosciuto, attento a ciò che fai! :-D

2 commenti:

  1. Ma che bel racconto, Echino!!! Che tristezza però che la realtà che ci circonda ci porti a essere prevenuti anche quando ci si regala qualcosa!

    RispondiElimina