mercoledì 23 febbraio 2011

Profumi dal passato a Firenze.


Se vi capita di andare a Firenze con i vostri bambini o anche da soli, non potete mancare tra un Giotto, un Vasari e un Michelangelo, di fare una capatina alla latteria Caffellatte. E' molto vicina al centro, si trova in via degli Alfani 39/r e ad attendervi lì dietro al vecchio bancone, troverete la signora Vanna o uno dei suoi figli.



Eccola qui, la signora Vanna, circondata da un gruppo di turisti affamati di dolci genuini.


Nella sua latteria si possono gustare torte come quella che vedete qui sopra nella foto dal profumo e dal gusto antico, tutte fatte in casa, con tanta passione dalla figlia di Vanna, Eleonora.


E poi si possono bere degli ottimi tè alla cannella, che ti inebriano e ti fanno respirare l'atmosfera del natale anche a febbraio, o a ferragosto. Oppure per i più golosi è possibile tuffarsi dentro ad una tazza di cioccolata, o nel cappuccione, o anche nel latte alla cannella.


Tutto in questo negozio sa di passato: i profumi, i quadri appesi alle pareti che ti invitano nel giardino di Pinocchio a Collodi, la macchina per il caffè che  la signora Vanna ti chiede di fotografare perché è degli anni '50, i tavolini di legno e le vecchie sedie sgangherate.



La signora Vanna è una donna dolcissima, come la crema che lascia colare sulle torte e che, solo per pudore, eviti di leccare direttamente dal piatto perché di creme così non se ne trovano molte in giro, nemmeno nelle più grandi e rinomate pasticcerie. E se ti comporti bene, sarà felice di raccontarti la sua storia, di donna forte che ha saputo rimboccarsi le maniche e tirare grandi i suoi tre figli dietro il banco di una latteria. E se sei molto educato, potrebbe invitarti a visitare anche la sua cucina nel retrobottega, dove ancora puoi scorgere sulle mensole in alto i vasi di vetro dai quali si pescavano le caramelle.


Ma che ci fa una manza sul bancone di marmo della latteria? Beh, è presto svelato il mistero. Fino al 1920 questa non era una latteria ma una macelleria. Il banco era più alto ed è poi stato tagliato ed abbassato dai primi proprietari, mentre nel retro ancora si vedono le griglie dove veniva fatto colare il sangue delle bestie macellate, questa però è ormai storia antichissima!!


Ed ecco qua la porta d'entrata con un gruppo di golosastri che si sono pappati con gusto la torta bretone. Non ve la descrivo, impossibile spiegare il piacere che si prova mangiandola, se vi va, andate ad assaggiarla.
I prezzi non sono a buon mercato ma, parola di Echino, sono soldini decisamente ben spesi!!




Per farsi fotografare dietro il bancone la signora Vanna si è persino tolta il grembiale. Evviva la sincera, discreta e gentile vanità femminile!!! :-D

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