lunedì 14 febbraio 2011

La favola a testa in giù

La favola a testa in giù.

In una strampalata famiglia vivevano tre splendidi figli: un temibilissimo e forzuto squalo, un impaurito e tenerissimo uccello migratore, e una piccola, dolce cerbiatta.
Lo squalo era il più grande e, come tutti i pesci, non sempre amava parlare di sé. Era fiero e sicuro e molto intelligente. Qualche volta anche a lui capitava di sbagliare, come a tutti succede, ma non gli piaceva ammetterlo.
L’uccello migratore era bello e un grande osservatore. Dall’alto guardava il mondo e aveva un grande desiderio: smettere di volare e fermarsi da qualche parte. E magari, chissà, piantare delle belle radici, perché lassù in alto a volte ci si sente un po’ soli. Ma non aveva ancora deciso dove posarsi.
La piccola cerbiatta aveva due occhioni dolcissimi e furbi. Si credeva brutta e tonta, ma era solo lei a pensarlo. In realtà, come tutti i cerbiatti aveva un grandissimo cuore generoso ed era solo un po’ pigrotta.
La mamma era molto strana. A volte si sentiva un po’ dinosaura: saggia, forte, con larghe spalle per sopportare tutti i problemi e cercare di risolverli. Altre volte si sentiva una rondine: giocosa e allegra, come la primavera. Altre volte ancora pensava di essere un’orsa: con grandi orecchie per ascoltare i suoi piccoli e morbide zampone per riempirli di coccole.
Il papà era anche lui molto particolare. Un leone forte e generoso sotto un certo punto di vista, se però lo guardavi meglio ti accorgevi che, forse, era anche lui un immenso dinosauro. E, a pensarci bene, somigliava pure ad un affascinante gufo saggio.
Quando la notte la mamma non riusciva a dormire si domandava: Chissà se sono una mamma abbastanza brava per i nostri cuccioli? Non è che come dinosauri io e mio marito saremo troppo vecchi e lenti per loro? E come mamma rondine non rischio di volare troppo in alto dove loro faticano ad arrivare? L’orsa non sarà, ogni tanto, come tutti gli orsi, un po’ troppo irascibile? O il leone magari un tantino troppo aggressivo?
Avrebbe desiderato tanto essere perfetta per i loro bambini che, giorno dopo giorno, osservava orgogliosa crescere e diventare grandi. Sapeva bene però, anche perché suo marito glielo ricordava spesso che, per fortuna, non è possibile essere genitori perfetti.
Così decise di scrivere una favola, perché aveva delle cose importantissime da dire alla sua famiglia e non voleva rischiare di dimenticarle.
Doveva assolutamente far sapere allo squalo quanto era fiera di lui e quanto lo ammirava.
All’uccello migratore desiderava dire che era molto dolce ed era bello vivere con lui e che aveva molta paura di perderlo, perché gli sarebbe mancato troppo.
Alla cerbiatta invece doveva arrivare questo messaggio: sei bella come il sole!
E tutti e tre indistintamente non dovevano scordare quanto fossero importanti per quella loro matta mamma, che non poteva vivere senza il suo squalo, il suo uccello migratore, e la sua cerbiatta e neppure senza quel marito bizzarro: un po’ leone, un po’ dinosauro e un po’ gufo.
La favola naturalmente cominciava così:

C’era una volta…





Care maestre e genitori, questa favola è stata scritta dalla mia mamma tanti anni fa per l'Anfaa (associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie) sez. di Novara. Legato a questa fiaba c'è un laboratorio molto interessante che mamma propone alle scuole, ma può anche diventare un gioco da fare a casa per conoscere meglio i vostri bimbi e ciò che provano. Se vi interessano maggiori info potete scrivere alla mail di mamma: lefiabedigiuli@libero.it
Altro materiale su adozione e affidamento lo potete richiedere all'Anfaa, qui sotto vi metto l'indirizzo.
Ciao ciao e caprioline affettuose per tutti voi!! :-D
Echino  


1 commento:

  1. che bella Echino, bella bella!!!!!!!!!!!
    :- )
    cra......cra........

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