sabato 29 gennaio 2011

Il signor Inverno. Fiaba


Pistaaaa!!!! Bimbi, venite a sciare con me, mi sto lanciando a capofitto su questa nuova fiaba. Vi propongo un gioco, chiedete a mamma e papà, o alla maestra di stampare la mia immagine. Ritagliate i contorni e poi incollatemi su un cartoncino, creando intorno a me l'ambientazione montana: neve, montagne, skilift, piante e piste da sci. Forza, un po' di fantasia e tanto materiale di riciclo e il gioco è fatto. Aspetto le foto dei vostri lavori o le scansioni dei vostri disegni. L'indirizzo è sempre lo stesso: echinogiornalebambino@gmail.com

C'era una volta,

molto, ma molto tempo fa nelle valli e sui monti del Verbano Cusio Ossola... anzi no, non è così! Si può cominciare una fiaba con:

NON c'era una volta,
molto, ma molto tempo fa nelle valli e sui monti del Vco il signor Inverno.
Che bellezza!, penserete voi: sempre estate, sempre caldo, niente riscaldamento, niente serate corte e buie.
Eh, sì, da un certo punto di vista e per un certo tempo tutti apprezzarono i vantaggi di questa situazione climatica. Alzi la mano chi non ama il caldo, la luce del sole, chi ama pagare la bolletta del gas... 
Immaginavo!! Nessuno di voi ha alzato la mano, anzi, qualcuno sta già pensando, stretto nel suo paltò, mentre per strada legge la mia fiaba che non sarebbe affatto male, barattare il freddo dei giorni invernali con un bel sole caraibico.
Ma i monti e le valli del Vco di caraibico, purtroppo o per fortuna, hanno ben poco e a lungo andare tutto quel caldo creò parecchi problemi.
Chiudete gli occhi ora e provate a immaginare le marmotte, con quella loro pelliccia calda di pelo, passare le giornate a sventolare davanti al muso dei grossi ventagli per farsi aria e darsi un pochino di refrigerio, con grosse gocce di sudore che colavano giù dal collo. E immaginate anche le montagne senza neve; sì certo era più comodo attraversare i valichi, ma i laghi restavano senz'acqua e i fiumi seccavano e la gente aveva una gran sete. Spingetevi oltre e immaginate ora i boschi, senza nessuno che tagliava la legna per il camino, avanzavano inesorabilmente verso i paesi, li raggiungevano e li inglobavano, soffocando le case e le strade. E poi gli animali, che normalmente vanno in letargo, erano sempre svegli, soffrivano di insonnia ed erano molto stressati e anche la natura, che nei lunghi inverni riposa, era stanchissima, continuava a far sbocciare gemme e fiori, ma erano sempre più deboli; gemme che cascavano a terra dalla debolezza, fiori smunti e pallidi.
Ecco perché gli antichi abitanti del Vco decisero di riunirsi e di inventare il signor Inverno. Fecero uno schema e prepararono un plastico delle montagne e delle valli. Come sarebbero state senza tutto quel caldo? Videro che le città e i paesi non soffocati, ma con le piante che facevano loro da cornice, erano assai migliori. Poi nel corso di una riunione il capo del comitato inverno cadde, trasportando una ciotola di panna montata, che finì sulle cime dei monti e tutti applaudirono per quella invenzione che piacque molto perché erano belle le alpi così e poi era scivolosa e pensarono che si sarebbe potuto inventare qualche bello sport.
Le marmotte, sventolando i loro ventagli e ormai magre come serpenti perché il grasso si era sciolto tutto con il sole, dissero che approvavano quel bel progetto e anche la natura era soddisfatta, finalmente avrebbe potuto riposare e tirare il fiato.
Restava da inventare il nome, che noi sappiamo perché è passato tanto tempo e l'abbiamo imparato a scuola, ma che loro ancora non conoscevano. Pensa e ripensa decisero di chiamarlo signor Inverno perché “IN VERità NOn è niente niente male!” 

3 commenti:

  1. Una nuova fiaba da leggere e da giocare!! Bacetti e caprioline dal vostro Echino... :-D

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  2. Ciaooooo Echino...ma che bello questo tuo blogghino!!....approdo attraverso il blog di isabella paglia e corro a linkarti subito subito....mi sono già inserita come lettrice...ciaooo echino....

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  3. Grazie Mariuccia!! Benvenuta!! :-D

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