domenica 19 dicembre 2010

Echino emozionato a teatro


Che sballo l’Opera ragazzi!!! Ci siete mai stati in un vero teatro? No, vero? I grandi sono convinti che noi a teatro ci annoiamo e disturbiamo. Siamo piccoli, non trogloditi!
Beh, vi racconto la mia prima serata come spettatore al teatro Coccia di Novara.
Sono stra super iper emozionato e eccitato.
Entro nella sala e resto senza fiato. Il palco è ancora chiuso dal sipario, due tendoni bellissimi e morbidi di color marrone chiaro, subito penso: me ne basterebbe un pezzetto per farmi un  elegante copriletto! Poi gli occhi salgono ancora e... WOW!! C’è una cupola sopra la mia testa con al centro un lampadario immenso. Chissà che fatica fanno a tenerlo così pulito e lucido? Ho anche paura al pensiero che possa cadere sulle teste di noi spettatori, ma poi rido a questo pensiero e lo caccio via. E tutto intorno, davanti ai palchetti, che somigliano a eleganti celle per le api, vedo delle lampade tonde strabelle. Non riesco a contarle, perché sono tantissime. Lo spettacolo comincia, le luci si abbassano e diventano fioche e a me sembrano lucciole dei prati. Non vi dico le poltrone... morbide e comode, che se proprio  lo spettacolo vi annoia, ma secondo me è impossibile!, potete farvi una bella dormita. Ah, dimenticavo l’orchestra... sotto al palco, in una specie di buco, ma è fatto apposta così, non sono in castigo, tutti gli orchestrali, con il maestro che dirige.
E il sipario si apre sulla prima scena della Turandot. Che spettacolo! Una scenografia imponente, sembra un castello o la cinta di un’antica città, gli attori indossano abiti antichi e hanno sciabole e spade luccicanti, al solo pensiero di andare al parco giochi conciato così  mi scappa da ridere. La musica parte insieme al canto. E’ vero, non capisco tutte le parole, ma la storia sì, perché sto attento. La principessa di Pechino Turandot non vuole sposare nessuno e quindi sottopone ad ogni pretendente tre enigmi, che nessuno sa risolvere e a chi sbaglia viene tagliata la testa. Cattivella questa principessa, mi ricorda la mia compagna di banco!! Ma il principe Calaf, innamorato di lei,  ce la fa e poi, probabilmente per vendicarsi degli enigmi di quella smorfiosa, le chiede di indovinare il suo nome.
Ma non ve lo racconto tutto, andate a vederlo. Chiedete a mamma e papà di portarvi a teatro, o ai vostri insegnanti, ne vale la pena. Ce ne sono tanti di teatri, anche vicino a voi e ci sono gli spettacoli al mattino, fatti proprio per gli studenti.

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